25 aprile : I nuovi perseguitati

25 aprile : I nuovi perseguitati

Ecco perché Resistenza è tutt’oggi una parola attuale: perché ieri come oggi significa lotta per il pluralismo e la difesa delle diversità. E non solo, significa ancora lotta per l’eguaglianza. L’Italia, è travolta da amnesie continue.

E lo rivela più che mai nelle sue campagne d’odio contro i nostri fratelli  migranti, che si ritrovano perseguitati per la sola colpa di essere fuggiti dalla fame o dalla guerra e aver cercato di dare a se stessi e alle proprie famiglie una speranza di benessere e dignità. Gli italiani, che fino a ieri partivano verso le Americhe, la Germania o il Belgio, che negli Stati Uniti venivano esclusi dai locali pubblici .

Oggi, con la pancia ormai piena, chiudono la porta in faccia a chi bussa. E’ facile parlare di shoah, di persecuzione antisemita, se poi si finge di non vedere i nuovi perseguitati, gli africani delle nostre fabbriche, i rumeni, gli albanesi e i magrebini che ingrassano la nostra edilizia spesso senza contratto né sicurezza, le donne dell’est e del Sudamerica che negano la cura alle proprie famiglie per darla ai nostri anziani.  Contro di essi si scatena la campagna mediatica, la caccia al clandestino, poco importa se poi da un giorno all’altro arrivano sanatorie di massa e i pericolosi clandestini diventano, come d’incanto, normalissimi lavoratori in regola.

La ricerca del capro espiatorio, del nemico interno da perseguitare, dello straniero da odiare perché diverso, ci riporta ancora una volta settant’anni indietro. Soltanto riscoprendo la memoria di sé, l’Italia può tornare a essere umana. Ecco perché dobbiamo vivere ogni 25 aprile come se fosse il primo, perché come allora sentiamo ci sia ancora moltissimo per cui battersi. Diversi i contesti, ma uguale l’istinto di ribellione all’omologazione e al sopruso. Se le armi di ieri furono i fucili e i sentieri delle nostre montagne, oggi le armi siano la conoscenza, la tolleranza, la solidarietà e i sentieri quelli che portano le persone e le opinioni diverse verso un incontro di convivenza civile.

A.Inglese