La pandemia per tutti e tutte noi ha significato cambiare il modo di vivere le relazioni: per le operatrici del CAS Karmadonne che hanno da sempre basato il percorso di supporto ai richiedenti asilo su un solido rapporto di fiducia è stata una sfida rivoluzionaria. “Ma oggi possiamo dire di aver imparato, soprattutto a sorprenderci ancora una volta della capacità di trovare dentro di sè la capacità di progettare una nuova vita, anche molto diversa dalla condizione iniziale, andando oltre le esperienze traumatiche subite”
Sono le parole di Paola, direttrice del Centro di Accoglienza Straordinaria di Karmadonne.
Sono già passati 5 anni dall’apertura del CAS, in gergo tecnico un centro di accoglienza per richiedenti asilo, per Karmadonne la sfida di realizzare sul territorio gli ideali dell’associazione basati sull’accoglienza, su una società aperta e capace di garantire diritti e opportunità per tutti e tutte. 63, sono le persone che in questi anni sono state ospitate da Karmadonne “molte delle persone accolte sono riuscite a realizzare un progetto di vita a Carmagnola o nella vicina Torino. E’ la nostra felicità!”
Per un progetto che mette le persone al centro per sviluppare i progetti di vita la comunicazione, la creazione di fiducia è fondamentale, quanto vedersi dal vivo. Le persone accolte provengono da paesi diversi, parlano lingue diverse e a volte la comunicazione dei corpi, quella non verbale, può dire tanto. Il Covid ha privato Paola e l’equipe del rapporto dal vivo. “Fare un buon lavoro senza poter stare con gli ospiti ha richiesto molto impegno e creatività. È stato possibile soprattutto grazie alla tecnologia, che ho imparato ad utilizzare di più. Ma mi è mancato molto il confronto quotidiano con le colleghe,venuto meno nei mesi più duri della pandemia vista la necessità di limitare al massimo i contatti, ma mi ha sostenuta la consapevolezza di agire insieme, anche se separate, per obiettivi comuni.”
Se Karmadonne è riuscita a creare una comunità accogliente, al di fuori della bolla non sempre la situazione è così positiva: “spesso nel nostro lavoro quotidiano ci troviamo a dover dare spiegazioni per poter vedere riconosciuto un diritto o un servizio a un giovane richiedente asilo, mentre per un giovane italiano l’accesso è ovvio e scontato.”
Non è il Covid che distrugge le relazioni: è la scelta di volerle creare con tutti e tutte,oppure no.
E uno degli obiettivi di Karmadonne è costruire relazioni.